La visita di leva è solo un ricordo
E così il varicocele viene scoperto tardi

Dilatazione venosa

La visita di leva è solo un ricordo
E così il varicocele viene scoperto tardi

Un fenomeno che non va trascurato, perché può peggiorare e influire sul numero, la forma o la motilità degli spermatozoi

MILANO - Interessa circa il 20% dei 18-20enni, secondo le statistiche più recenti. Il varicocele, la dilatazione delle vene attorno al testicolo, è la più frequente causa d’infertilità maschile. «La visita di leva era un filtro importante, in un’età particolarmente critica per lo sviluppo dei ragazzi, che è venuto a mancare - sottolinea Antonio Casarico, andrologo del Centro urologico della Asl1 di Imperia e Sanremo -. Soprattutto il varicocele, la cui frequenza aumenta dall’inizio della pubertà fino intorno ai 16 anni, veniva subito diagnosticato e curato, mentre oggi purtroppo resta per lo più misconosciuto e lo si scopre nella stragrande maggioranza dei casi quando si desiderano dei figli che non arrivano». Si tratta di una patologia legata in modo particolare allo sviluppo, quando i bambini passano dalle proporzioni infantili a quelle adulte e, di conseguenza, aumentano sia il volume dei testicoli che la loro vascolarizzazione.

FALSI MITI - «Accade di frequente - spiega l’esperto - che questo porti a un "sovraccarico" di lavoro per le vene, proprio come accade per le ben più note vene varicose alle gambe, e che si creino così delle varici nei vasi sanguigni che drenano il sangue dei testicoli. Oltre il 90 per cento dei casi interessa il testicolo sinistro (quello anatomicamente più "predisposto"), oppure si riscontra varicocele bilaterale. Il varicocele solo a destra è rarissimo». Sfatiamo ogni falso mito, come quelli sui jeans troppo stretti o su eventuali colpi presi alle parti intime: non c’è una causa precisa diversa dalla crescita, ma è stata dimostrata una certa predisposizione familiare. E, soprattutto, non è una malattia grave. «Bisogna intervenire solo in caso di dolore o infertilità - chiarisce Bernardo Rocco, dell’Unità di Urologia del Policlinico di Milano -. Infatti, solo in alcuni casi il varicocele può peggiorare e influire sulla formazione, il numero, la forma o la motilità degli spermatozoi, dando origine a problemi riproduttivi». Molti uomini non accusano alcun sintomo, non a caso arrivano alla diagnosi solo quando cercano il motivo per cui non riescono ad avere figli. Generalmente, solo quando le dimensioni del problema sono importanti (accade circa nel 20 per cento dei casi) si avverte dolore.

COME INTERVENIRE - «Facendo l’autopalpazione - aggiunge Casarico - si possono sentire le vene sotto la pelle dello scroto o, quando è molto evidente, si possono vedere le vene varicose. La diagnosi precoce è utile perché si può monitorare il disturbo fin dall’inizio e decidere di rimuoverlo se ci si rende conto che lo sviluppo testicolare durante la pubertà non è armonico, oppure si verificano delle alterazioni nel liquido seminale che potrebbero portare all’infertilità futura». Appurare la presenza di varicocele è facile: oltre alla visita basta un’ecografia, ed eventualmente uno spermiogramma per scoprire eventuali problemi nel liquido seminale. «Anche il trattamento è semplice - conclude Bernardo Rocco -, quasi sempre eseguita in day surgery e con rischi davvero minimi. Si può intervenire e chiudere le vene varicose chirurgicamente, legando le vene dilatate; in laparoscopia, soltanto in casi particolari, come ad esempio in presenza di varicocele in entrambi i testicoli; o, più spesso, mediante la scleroembolizzazione, iniettando appositi liquidi».

CONFLITTI D'INTERESSE
Antonio Casarico, Giario Conti, Michele Gallucci, Andrea Lenzi, Francesco Montorsi, Massimo Perachino, Rossella Radice, Bernardo Rocco e Riccardo Valdagni dichiarano di non avere conflitti d’interesse relativi agli argomenti su cui sono stati interpellati

Vera Martinella9 novembre 2012 (modifica il 12 novembre 2012)© RIPRODUZIONE RISERVATA